[Intervista] Carla Diamanti, la Travel Coach

Sono stati scritti fiumi di parole sul 2020, un anno che ha lasciato un segno indelebile nel nostro modo di vivere, rivoluzionando il nostro approccio in molti ambiti, a partire dalla maniera in cui eravamo abituati a spostarci ed a viaggiare. Non vedo miglior modo di iniziare il nuovo anno, quindi, se non parlandone con Carla Diamanti, una professionista che ha fatto del Viaggio la propria filosofia di vita e di lavoro.

Qui potete ascoltare l’intervista a Carla, mentre di seguito trovate la trascrizione dell’audio.

Buon ascolto e buon viaggio!

Quando hai iniziato a usare le tecnologie digitali per il tuo lavoro o la tua professione?

Ecco: "tecnologie digitali" mi manda in panico. Poi mi fermo, rifletto e mi rendo conto che è digitale anche il cellulare, tanto per dire. Giusto? E allora ho una data, anzi un viaggio. Partivo per Israele per scrivere una guida e mio marito mi regalò il primo cellulare perché "avrebbe potuto essermi utile" mentre giravo da sola per il Paese. Certo da allora la strada è stata tanta e trascorsa in modo velocissimo. Sono passata da montagne di guide e opuscoli a un clic, da cartine geografiche su cui calcolare i chilometri a mappe digitali che in pochissimo tempo mi informano anche di deviazioni per lavori in corso. Insomma, come tutti, ho iniziato negli anni ’90. Praticamente un secolo fa.

Oggi potresti fare a meno del digitale per le tue attività?

Sfido chiunque a poter rispondere di sì. Io no di certo. Tutte le mie attività richiedono verifica e presenza sul territorio, o in aula. Sia che parta per scrivere un reportage o una guida, sia che progetti un itinerario o che insegni a farlo, il cuore del mio lavoro resta la mia valutazione dei fatti e il racconto che ne traggo. Però la mia risposta alla tua domanda resta sempre no. Non potrei più farne a meno perché la tecnologia mi consente di partire più preparata, di moltiplicare la mia visione, di accelerare i tempi, di avvicinarmi alle persone, di ridurre il margine di errore. Ed è bellissimo.

Quanto ha pesato la formazione specifica nello sviluppo delle tue competenze digitali?

Direi zero. Io ho un diploma in Turismo e una laurea in Scienze Politiche. Ho studiato tutt’altro e l’ho fatto esclusivamente su supporti cartacei. Tradotto significa schedari di biblioteche, volumi in prestito, migliaia di pagine da leggere, appunti da scrivere (e trascrivere). Diciamo che la mia competenza digitale è arrivata con la pratica e con qualche (mini) corso di formazione. Oggi continuo a migliorare quello che so grazie alle risorse disponibili in rete, messe a disposizione da persone competenti come te. Si impara anche leggendo post e commenti di chi conosce una materia.

Quale importanza credi che avrà il digitale nello sviluppo della tua carriera?

Ne avrà sempre di più e stiamo vivendo un periodo storico che ci dimostra come il digitale sia stata l’ancora di salvezza per molti di noi. L’esperienza del virtuale sarà una via di non ritorno: consente di risparmiare, di ottimizzare e di agire nell’ottica del multitasking per chi come me, lavora in più ambiti dello stesso settore

Quali sono i tre strumenti digitali a cui non potresti mai rinunciare?

Tanto semplici quanto fondamentali: cellulare, laptop, tablet. Per comunicare, per lavorare, per leggere, scrivere, archiviare. Non solo per lavoro ma anche per lo svago, per la cultura, per l’informazione. Per me che viaggio spesso potermi spostare con la casa in tasca è davvero una conquista straordinaria. In qualunque posto mi trovi posso accedere al mio archivio, alla mia libreria, alle foto, ai ricordi, al lavoro. Il tempo finisce per non essere più scandito, è vero. Ma non è comunque già così?

Dove ti vedi professionalmente tra dieci anni?

Sono una consulente di viaggio, una penna che collabora con vari editori, una persona a cui spesso viene chiesto di partire per lavoro. Dunque tra dieci anni mi vedo continuare a fare quello che faccio: offrire la mia competenza a chi ne ha bisogno. Magari viaggiando un po’ meno per poter prendere parte più spesso a tavoli di lavoro sul futuro del turismo, che mi sta molto a cuore.

Quale tecnologia pensi che avrà più impatto nella vita quotidiana nei prossimi cinque anni?

Probabilmente la realtà aumentata: io penso sempre in termini di spostamento, di viaggio e questo è un modo straordinario per conoscere il mondo. Purché non diventi l’unico!

Credi che ci sia sufficiente educazione al digitale nel tuo ambiente professionale (e in generale?)

No. Non ce n’è affatto, anzi. È il grande regno dell’autodidattica che però limita le possibilità di utilizzo e può creare trappole e indurre in errore. C’è davvero molto da fare, anche per rendere consapevoli le persone che pensano di sapere che invece non sanno poi granché. Bello, il gioco di parole, no?

Grazie a Carla Diamanti per avere condiviso con noi le sue riflessioni ed un grande in bocca la lupo per i tanti progetti che ha in cantiere in questo nuovo anno.

A chi ci segue, auguriamo un felice e costruttivo 2021 e diamo appuntamento al prossimo podcast di marcobena.eu

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